Ci risiamo, con una nuova indagine contro un nuovo criminale, reo di organizzare con cooperative l’immigrazione clandestina. Dopo Mimmo Lucano di qualche anno fa questa volta a cadere nella rete del diritto borghese è un pesce grosso, cioè un deputato della Repubblica eletto in una lista di sinistra e per giunta un nero. Cosa poteva capitare di più a lor signori, con la destra al governo, un boccone così succulento per fare propaganda contro la sinistra, le sue associazioni imprenditoriali, le strutture cui presta servizio in modo diretto e indiretto, e colpire gli immigrati rei di essere poveri e perciò criminali alla ricerca di un lavoro e di un giaciglio?

   Quali i fatti imputati ad Aboubakar Soumahoro e familiari? Quelli di aver

costituito delle cooperative per gestire fondi per assistere gli immigrati; nello specifico si cita la Cooperativa Karibu e il Consorzio Aid, imputati per mancati pagamenti e irregolarità contrattuali dalla procura di Latina.

   Sia chiaro: non staremo mai dalla stessa parte di chi oggi spara ad alzo zero contro il deputato Soumahoro e i suoi familiari; come non staremo mai dalla stessa parte di chi difende il diritto borghese basato sul liberismo del capitale contro gli oppressi e sfruttati.

   Denunciamo da subito l’azione della magistratura e delle forze repressive dello Stato tendenti a criminalizzare l’azione di poveri disgraziati che prestano, in qualunque modo, la loro azione in difesa dei più deboli. E non siamo fra quelli che chiedono più solerzia alla magistratura di quella provincia nei confronti del massacro quotidiano operato nei confronti degli immigrati in quell’agro in nome dell’accumulazione per aiutare il pil della nostra patria. Perché non crediamo all’esistenza della befana.

   Fatta questa necessaria premessa diciamo a chiare lettere che i servi al servizio di sua maestà il Capitale, usano le leggi che i rapporti capitalistici di produzione hanno elaborato nel corso dei secoli. Leggi che possono essere usate per favorire chi ha più mezzi. In questo modo una trave diviene una pagliuzza che si sbriciola nei meandri dello “stato di diritto” e del “diritto di proprietà”, mentre una pagliuzza può divenire una trave utilizzando il diritto “civile e penale”.

   Giuriamo sulla inconsistenza dei “reati” di Soumahoro, dei suoi familiari e delle cooperative a loro intestate? È una falsa e stupida domanda, perché il potere politico e giudiziario, se non ha le prove le crea, non sarebbe la prima volta e non sarà l’ultima. A Napoli un tempo c’era chi all’ingresso del tribunale si offriva come “testimone oculare”, figurarsi per un potere costituito con alcuni secoli di storia alle spalle.

   Dunque mentre il povero Soumahoro intende difendersi “con i legali” noi diciamo che andrebbe difeso da una mobilitazione proletaria e di immigrati, anche se fosse accertato che le imputazioni dovessero risultare veritiere, proprio per il principio enunciato prima.

   Stabilite perciò le debite distanze dal potere economico, politico e giudiziario, cerchiamo ancora una volta di fare chiarezza nel nostro campo, anche se oggi è molto complicato da identificare.

   In Italia c’è una società, la CMC (Cooperativa di Cementisti e muratori), costituitasi oltre un secolo e mezzo fa, che era una cooperativa di artigiani per mutuo soccorso. Nel corso dei decenni è diventata una multinazionale con commesse in tutto il mondo. La Coop della distribuzione dei prodotti alimentari è fra le maggiori d’Italia, come pure Conad e altre consociate. Dunque si parte in un modo e si arriva in tutt’altro modo e chi stabilisce in che modo si arriva sono le leggi del mercato, cioè della concorrenza, dunque dei prezzi, del costo delle materie prime e della manodopera. Della serie: chi ha più filo tesse.

   A quelle leggi, che sono materiali, non si può opporre un pacchetto di leggi spirituali, morali e la buona fede, perché la guerra è persa in partenza. Non solo, ma proprio perché il diritto capitalistico borghese è fatto di meandri è facile per i furbi intrufolarsi e assecondare le leggi che il mercato impone per fini propri, cioè per l’accumulazione capitalistica. Insomma i ruoli sociali prendono il sopravvento sulle intenzioni dell’individuo e ci si trova lì dove non si pensava di trovarsi.

   Dunque scrivere come fa Soumahoro « Non ho mai barattato e non baratterò mai la mia ricchezza spirituale con la ricchezza materiali, perché per me la ricchezza spirituale ha la supremazia su quella materiale » non ha senso per due motivi: 1) perché le cooperative obbediscono alle leggi materiali del capitale, dell’accumulazione, del mercato ecc.., 2) perché nessun imputato si dichiara colpevole fino a prova contraria. Peggio ancora se poi si ricorre alla giustizia terrena dei legali per difendere una ricchezza spirituale. Vuol dire che Soumahoro non ha capito in che mondo vive, come non lo aveva capito Mimmo Lucano. I giudici non interpretano il Vangelo o il Corano per stabilire se ci sono imperfezioni amministrative nelle due cooperative di Latina, ma il codice civile e penale, e Soumahoro dovrà rispondere di quello, non di altro. Sicché lui e i suoi familiari si troveranno col rischio di una trave che gli crollerà sulla testa, mentre i grandi boss della finanza sciolgono negli interstizi delle leggi le loro travi frantumandole in pagliuzze e mostrando così la loro illibatezza.

   Pertanto quello che si vuole da Soumahoro è ridurlo al silenzio, evitare che lui possa usare la tribuna in modo leniniano, cioè per denunciare fatti e misfatti del potere economico e politico sulla questione degli immigrati. Si tratta di una regola fissa: il potere democratico ti accoglie a braccia aperte nel suo seno, ma per soffocarti, non per offrirti una tribuna. Se non lo capisci è perché sei ingenuo e hai confidato troppo nella democrazia borghese in un paese imperialista.

   Non volevano i Cinque Stelle aprire come una scatoletta il Parlamento della Repubblica e invece si sono trovati addirittura ad avvolgersi nel fango e a votare il riarmo dell’Ucraina?   Dov’è finito quel miserabile di Luigi Di Maio? Certamente più furbo qualche personaggio alla Paolo Liguori (detto straccio), condirettore di Lotta Continua e fautore dei mercatini rossi che quando capì in che modo girava la giostra prese la via più breve, di leccare i piedi a Berlusconi e divenire sua voce nelle reti di Mediaset. Com’è finito l’”estremista” Adriano Sofri, campione di voltagabbanismo?

   Tiriamo la conclusione del nostro ragionamento dicendo che nel capitalismo non si può organizzare una qualsiasi attività imprenditoriale che non sulle sue leggi.

   Gli immigrati vanno difesi, lo fa la Caritas e altre istituzioni ecclesiastiche o laiche come le Ong. Gli immigrati vengono salvati in mare da quelle strutture, consapevoli o meno del ruolo oggettivo che svolgono in funzione dell’utilizzo capitalistico di questa manodopera indispensabile all’Occidente per combattere la concorrenza asiatica. Lo continuassero a fare, ma per i personaggi alla Soumahoro si pone da subito il problema: o utilizzare quelle strutture come tribune nei limiti che esse consentono, o tentare di organizzare una società capitalistica per l’accoglienza in concorrenza con le altre obbedendo alle stesse leggi a cui obbediscono gli altri. Le illusioni si pagano a carissimo prezzo e la storia del movimento operaio è ricca di drammi dovuti alle delusioni.

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Da Marx a Marx
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Autore Michele Castaldo

MODO DI PRODUZIONE E LIBERO ARBITRIO

Marx e il Torto delle Cose

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