È di pochi giorni fa la notizia che il Ministro di Giustizia abbia richiesto alla Corte di Appello di Ancona l’arresto di un palestinese di 37 anni, Anan Yaeesh, per avviare la procedura giudiziaria di estradizione in Israele.

 

Il governo italiano, nel chiedere l’arresto di Anan Yaeesh su richiesta dello Stato di Israele, che ha presentato l’istanza al governo Italiano, fa quanto storicamente gli compete: essere parte del mandante storico – le nazioni imperialiste dell’Occidente e Europee – della colonizzazione pro domo propria della Palestina, della pulizia etnica e del genocidio in corso del popolo palestinese. Non è un caso che di fronte alle mobilitazioni internazionali a fianco della Palestina, l’Italia sostenga disperatamente Israele.

 

L’Italia già si sta macchiando di complicità nel genocidio aderendo alla strategia israeliana e occidentale di affamare il popolo di Gaza che

non recede sotto le bombe e la vigliacca carneficina di donne e bambini, unendosi al covo di briganti di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Canada, Australia, Olanda, Finlandia che hanno annullato i finanziamenti all’UNWRA, agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari nei campi profughi palestinesi. Il tutto mentre l’esercito israeliano impedisce che gli aiuti umanitari raggiungano Gaza attraverso il valico di Rafah e mentre la “popolazione civile”(?!) di Israele blocca “pacificamente” (?!) il varco di Kerem Shalom con l’esplicito obiettivo di ridurre alla fame i palestinesi della Striscia di Gaza. Dunque bombardamenti, forze militari di occupazione e assedio dei confini di Gaza da parte dell’esercito di Israele e da parte di forze attive della società civile unite nel genocidio dei palestinesi.

 

Anaan è stato arrestato dalle autorità della Magistratura Italiana di Ancona che ha dato seguito alla richiesta del governo Meloni, perchè reo, secondo Israele e secondo il Ministro Nordio, di sostenere la resistenza del suo popolo contro l’occupazione in West Bank, contro la violenza dei coloni israeliani e i continui espropri. Una resistenza che di fronte alla violenza organizzata dello Stato di Israele e dell’Occidente che lo sostiene ha il diritto della storia di difendersi con ogni mezzo possibile.

Il governo Italiano e la Magistratura di Ancona assumono il ruolo che gli è proprio ed imposto dalla forze impersonali dell’Occidente che vuole portare a processo le organizzazioni della resistenza Palestinese in una accusa antistorica di terrorismo, in sostanza mettendo in scena la farsa del diritto giuridico liberale, dell’imparziale processo e del diritto uguale tra diseguali (oppressori e oppressi) da contrapporre alla Corte Internazionale dell’Aia e del processo della storia che vede Israele l’esecutore di un genocidio e l’Italia e l’Occidente il criminale sostenitore materiale e mandante storico.

Anche dietro questa vicenda si denota la crisi dello Stato canaglia di Israele e dei suoi padrini Occidentali, che, non riuscendo più a imporre le proprie ragioni nelle istituzioni internazionali che l’Occidente ha fondato per curare il proprio dominio, di fronte al giudizio della storia fanno ricorso alla misera altissima Corte di Appello di Ancona.

 

Ma questo arresto non è solo dettato da ragioni di forza e di repressione contro la resistenza organizzata palestinese a Gaza e nei territori occupati della Cisgiordania. L’arresto e la minaccia di estradizione è un chiaro e esplicito atto politico e repressivo contro le mobilitazioni di questi mesi per fermare il genocidio del popolo palestinese che si susseguono e non si demoralizzano nel mondo occidentale e in Italia. È una intimidazione politica vigliacca verso quelle ragazze e ragazzi palestinesi, arabi e musulmani che proprio nei paesi occidentali e in Italia si fanno promotori e organizzatori della lotta contro lo Stato di Israele e i suoi mandanti e sostenitori Occidentali. Probabilmente questo è il vero obiettivo di questa iniziativa che andrebbe combattuto attraverso la determinazione delle piazze.

 

From the river to the sea, Palestine will be free.

L’arresto di Anan è un arresto politico. Per la liberazione di Anaan Yaeesh!

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Autore Michele Castaldo

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