Le rivolte in Maghreb e i compiti dei Comunisti.
Le rivolte in Maghreb e i compiti dei Comunisti.
Alcune prese di posizione di gruppi e partiti della sinistra italiana, stanno facendo riemergere antiche contraddizioni sulla lotta anticoloniale e antimperialista che la storia degli ultimi 150 anni non è riuscita ancora a sanare. Gli accadimenti in Algeria,Tunisia, Egitto, Barahin, e poi in Libia fanno drizzare le antenne a compagni e gruppi per una ‘supposta’ differenza tra gli altri paesi e la Libia. I distinguo fanno riferimento ad una rivolta per i primi, ad una guerra civile per la Libia. Perché questo distinguo? Scrive Contropiano <<Significa che dietro la guerra civile in Libia è perfettamente leggibile l’aperta ingerenza degli Stati Uniti>>. Direbbe Lenin, si guarda all’albero e non si vede la foresta.
Facendo un passo indietro, potremmo leggere per esempio che per alcuni importanti autori marxisti – cito a caso Mattick - l’insurrezione di novembre del 1917 in Russia fu un colpo di stato. Sic et simpliciter. Ora, perché ci sia un colpo di stato, è necessario che una parte dello stato …dia un colpo. In Russia non fu lo stato – tra l’altro decrepito e privo di reale forza per far fronte alla rivoluzione in atto come lo stesso Mattick in più parti afferma – a rovesciare sé stesso, ma decine di milioni di contadini poveri, operai-contadini e soldati contadini che diedero l’assalto ad un sistema semifeudale che si avviava al capitalismo e simbolicamente al palazzo d’inverno. Dunque è sbagliato il concetto di colpo di stato.